Felice (52)

Sono stato alienato da mia madre

I miei genitori si sono separati quando avevo quattro anni. In seguito hanno litigato: sui soldi, sulla casa, su tutto. Ma soprattutto su di me.  

Su istigazione di mia madre, mi sono allontanato da mio padre. Lo so oggi. Da bambino sapevo che mio padre era cattivo e mia madre buona. Pensavo anche che mia nonna da parte di mio padre non volesse avere niente a che fare con me, mentre i genitori di mia madre mi viziavano ogni fine settimana.  

Mia madre, sua sorella e le sue amiche hanno lavorato sodo per darmi una buona vita e per farmi capire che non ho bisogno di un padre. Mi sarebbe piaciuto averne uno anch'io – la maggior parte dei miei compagni di classe ne aveva uno, ma i figli dei conoscenti di mia madre tendevano a non averlo. La mia infanzia è stata modellata parlando di udienze in tribunale, rimproverando i giudici, l'ufficio di assistenza ai giovani, ecc. Nessuno di loro aveva idea di come fosse veramente mio padre. Ma questo è sempre stato un problema in famiglia.  

Ho attirato l'attenzione a scuola: una volta mio padre era un presunto poliziotto, poi un'operazione militare, poi giornalista e poi allenatore della nazionale di calcio. Mio padre non era niente di tutto questo. Ma era mio padre. I miei desideri, la mia rabbia e le mie domande sono sbocciate selvaggiamente.   

Mio zio poi mi ha aiutato a riconnettermi con mio padre. Ne ho sempre avuto molta paura. Alla fine ho pensato di sapere che era malvagio e non voleva più avere niente a che fare con me.  

O no?  

Sì, voleva! Ci siamo incontrati prima in segreto e poi, dopo molte discussioni, in pubblico. Mia madre era molto triste per questo. Inoltre, sicuramente non sono stato gentile con lei durante quel periodo. Mi sono reso conto che ha raccontato bugie su mio padre per quasi tutta la mia vita. Mia madre mi aveva derubato di mio padre e con esso una parte importante della mia infanzia. Quello che le ho fatto per "vendetta" preferirei dimenticarmelo.  

Per tanti anni, da adolescente e anche da adulta, ho dovuto pensare a chi invito quando avrò la mia cresima, quando vincerò un trofeo sportivo, quando mi sposerò, quando avrò figli miei. Se mia madre viene, mio ​​padre non osa. Se invito mio padre, mia madre non verrà. Inviterò entrambi...non volevo pensarci. Ero sempre in un dilemma.   

Se non fossi stato così gravato e se avessi riconosciuto i meccanismi che ne derivavano, il mio primo matrimonio non sarebbe finito con il divorzio dopo poco tempo. Oggi sono sposato per la seconda volta, abbiamo due figli e una figlia. Sono quasi cresciuti e dotati di tanto amore da mamma e papà, tre nonne e due nonni. Mia figlia vuole invitarli tutti al suo matrimonio! 

L'allontanamento da mio padre ha modellato la mia vita e ne ha distrutto gran parte. Non posso perdonare mia madre per questo. Ho ancora la cattiva coscienza nei confronti di mio padre, anche se lui non me l'ha mai fatto sentire. Posso solo sperare che ai miei figli e nipoti venga risparmiata questa sorte!